Dal 9 al 27 febbraio | LECCE | La rassegna "Nel frattempo" con Francesca Mannocchi, Mario Desiati, Riccardo Falcinelli, Rossano Astremo, Osvaldo Piliego e Andrea Morrone

DOMENICA 9 FEBBRAIO A LECCE CON ROSSANO ASTREMO PRENDE IL VIA LA RASSEGNA "NEL FRATTEMPO" CHE, FINO A SETTEMBRE, ANTICIPA IL FESTIVAL "CONVERSAZIONI SUL FUTURO". NELLE PROSSIME SETTIMANE ALTRI CINQUE APPUNTAMENTI CON FRANCESCA MANNOCCHI, MARIO DESIATI, RICCARDO FALCINELLI, OSVALDO PILIEGO E ANDREA MORRONE


Francesca Mannocchi, Mario Desiati, Riccardo Falcinelli, Rossano Astremo, Osvaldo Piliego e Andrea Morrone sono le prime persone ospiti di "Nel frattempo". In attesa della prossima edizione del festival Conversazioni sul Futuro (Lecce - 16/19 ottobre 2025), l'associazione Diffondiamo idee di valore propone da febbraio a settembre una serie di presentazioni, proiezioni, talk e spettacoli.

Primo appuntamento domenica 9 febbraio (ore 10:30 - ingresso libero), nelle sale della Biblioteca OgniBene di Lecce, in collaborazione con Libreria Liberrima, con la presentazione di "Nudo di padre", nuovo romanzo di Rossano Astremo, appena uscito per la casa editrice Solferino. L'autore tarantino si confronterà con la scrittrice Elisabetta Liguori e con lo scrittore e operatore culturale Osvaldo Piliego. Con una prosa lucida e sofferta, carica di interrogativi irrisolti e distesa tra due narrazioni che si rincorrono nel tempo, Rossano Astremo indaga il mistero della famiglia e il potere, costruttivo e distruttivo, delle relazioni. La capacità – tutta umana – di frantumarsi e ricomporsi, di guarire dagli abbandoni e dagli errori o di trovare, almeno in parte, un antidoto al loro veleno.

Martedì 11 febbraio (ore 18:30 | ingresso 6,50 euro online - 5,50 euro al botteghino | info 0832390557 - 3911704937 - 3394313397) al Db D'Essai di Lecce, la rassegna ospita la proiezione di "Lirica ucraina" di Francesca Mannocchi. Il documentario, con musiche originali di Iosonouncane e montaggio di Daniela Mustica, è prodotto da Fandango in collaborazione con LA7 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione generale cinema e audiovisivo. Il documentario parte dalle strade di Bucha, la città martire dell'Ucraina in cui la reporter è entrata nella primavera 2022, solo tre settimane dopo la liberazione dalle truppe occupanti russe. L'autrice, con la sua straordinaria capacità di vivere tra la popolazione locale e di conquistarne la fiducia, vuole raccogliere e raccontare le piccole storie dei sopravvissuti, gli unici a conservare la Memoria. Raccontare una guerra significa ascoltare chi sopravvive, perché sulla loro pelle, più che sui cadaveri estratti dalle macerie, è impressa la Verità. Lirica Ucraina è un'immersione nelle sofferenze e nelle verità indicibili, nel sapore acido della vendetta e nella fatica del perdono che le persone vivono durante un conflitto. Quelle stesse persone che in tempo di guerra si trasformano in un esseri terrificanti e oscuri, che ci invitano a metterci in discussione. Francesca Mannocchi è una voce che accompagna lo spettatore all'incontro con le vite "minuscole" che fanno il coro della Storia. Dopo la visione, la giornalista e documentarista romana, una delle migliori corrispondenti di guerra in Europa, dialogherà con Gabriella Morelli, presidente di Diffondiamo idee di valore e direttrice artistica del festival Conversazioni sul futuro.

Mercoledì 12 febbraio (ore 19:00 - ingresso libero) alle Officine Culturali Ergot di Lecce, il giornalista Andrea Morrone, intervistato da Valentina Murrieri, presenterà il romanzo "La ferocia dei vinti" (Capponi Editore). Ettore Santi è un giornalista innamorato del proprio lavoro e della verità. Una mattina, mentre è impegnato in uno dei suoi consueti allenamenti di corsa, trova una foto che lo proietta in una tragica vicenda accaduta trent’anni prima, la sparizione di un bimbo di soli sette anni: Antonio. Un mistero rimasto irrisolto, che rimanda agli anni più bui della Sacra Corona Unita, tra agguati e faide sanguinarie. Sullo sfondo di un Salento fatto di contrasti e chiaroscuri Santi ci conduce, a bordo di Bianca, la sua inseparabile Vespa del 1984, alla scoperta di una terra bellissima, la Grecìa salentina, raccontando ascesa e declino di una generazione criminale sconfitta dalla storia e dalla giustizia degli uomini. Un romanzo in cui le vicende dei protagonisti si intersecano con i fatti di cronaca e i grandi avvenimenti della Storia, scandito da grandi amicizie e luoghi pieni di magia, corse a perdifiato e amori difficili, musica e libri, cibo e racconti, misteri e antiche tradizioni.

Domenica 16 febbraio (ore 18:00 - ingresso libero) nel Teatrino del Convitto Palmieri di Lecce, in collaborazione con Libreria Idrusa, Associazione NarrAzioni e il festival "Armonia. Narrazioni in Terra d'Otranto", lo scrittore Mario Desiati presenterà "Malbianco", uscito il 4 febbraio per Einaudi. Il vincitore del Premio Strega 2022 con "Spatriati", dialogherà con la scrittrice Elisabetta Liguori e Luigi De Luca, direttore del Museo Castromediano e del Polo Bibliomuseale di Lecce. I segreti e i silenzi avvolgono i protagonisti di questa storia come il malbianco infesta il tronco degli alberi. Tra i Petrovici, infatti, ci sono da sempre piú fili nascosti che verità condivise. Ma le domande del figlio che si è smarrito, e per questo si volta a guardare le proprie orme, diradano via via le nebbie di una memoria famigliare lacunosa e riluttante. Se «di certi fantasmi ci si libera soltanto raccontandoli», prima di tutto bisogna conoscere il passato da cui proveniamo. Dai boschi di Taranto al gelo dei campi di prigionia tedeschi, Mario Desiati torna con un grande romanzo che indaga il rapporto tra l'individuo e le sue radici, il trauma e la vergogna, interrogando con coraggio il rimosso collettivo del nostro Paese.

Giovedì 20 febbraio (ore 19:00 - ingresso libero) le Officine Culturali Ergot di Lecce accoglieranno la presentazione ufficiale di "Acque profonde come te", il nuovo romanzo di Osvaldo Piliego, in uscita per la casa editrcie Scatole parlanti. Lo scrittore e operatore culturale leccese sarà stimolato dalle domande del giornalista Renato De Capua. C’è una baia che i ragazzi scelgono per andare a morire. La scomparsa di Nico segna indelebilmente le vite di Paolo, Michela, Maria e Antonio che resistono, sopravvivono, ognuno a suo modo. Ispirato dalle leggende, i miti e i cunti di paese, Acque profonde come te è un libro in tre movimenti, è una storia corale ma allo stesso tempo un corpo unico che si muove verso la scoperta del male e alla ricerca della pace. Un romanzo scuro come la musica che lo accompagna, veloce come la tecno, una scrittura asciutta, senza fronzoli, che guida il lettore in una discesa nelle profondità dell’essere umano.

Giovedì 27 febbraio (ore 18:30 - ingresso libero), il primo mese della rassegna "Nel frattempo" si chiuderà alle Officine Cantelmo di Lecce con Riccardo Falcinelli. Dialogando con Gabriella Morelli, presidente di Diffondiamo idee di valore e direttrice artistica del festival Conversazioni sul futuro, l'autore, uno dei piú apprezzati graphic designer italiani, presenterà "Visus. Storie del volto dell'antichità al selfie", pubblicato da Einaudi. Dopo Cromorama e Figure, Falcinelli rivoluziona ancora il nostro sguardo su qualcosa che diamo per scontato: le facce. Nell'arte, nei film, nelle pubblicità, su TikTok e anche nello specchio ogni mattina. Pubblicando i selfie su Instagram ci poniamo gli stessi problemi che si è posto ogni artista e comunicatore nella Storia: cercare di rendere una faccia piú eroica, autorevole, addirittura divina. O magari conferirle valori morali, come i pittori del Rinascimento, che ritraevano i sovrani accanto a una colonna o una tenda per esprimere maestà e prestigio. La faccia è la parte del corpo piú soggetta ad attribuzioni di senso: anche se tendiamo a considerarli qualcosa di «naturale», i volti sono sempre una costruzione culturale. Da Alessandro Magno a Rita Hayworth, da Elsa di Frozen al bambino della Kinder, dall’icona di Cristo fino alle foto sulle lapidi dei nostri nonni, con immensa profondità di analisi e verve narrativa, Falcinelli inventa una «facciologia», chiamando in causa l’arte, la semiotica, le neuroscienze, la storia politica, la moda e i cosmetici. Perché il volto che ci costruiamo può determinare la vita che faremo.
 

Info
conversazionisulfuturo.it


Pubblicato il 09/02/2025


Condividi: