Pronta una gigantografia per coprire i detriti
CASTRO - UN MESTO SCENARIO SI PRESENTA AI TURISTI.
Lamiere, tufi e masserizie la «perla» mostra il volto sfregiato
Il sindaco: «Nasconderemo la ferita dietro una gigantografia»
C A S T R O. I turisti che arrivano nella piazzetta che un tempo era la bomboniera di Castro trattengono a stento la commozione. Al posto della «terrazza» sul mare c’è un ammasso di masserizie accatastate, insegne rotte, palazzi sventrati. Una scenografia che rattrista l’intero lungomare.
«Perché non sistemare una gigantografia per riprodurre i prospetti delle case che si affacciavano su piazza Dante della marina, crollate nel pomeriggio del 31 gennaio scorso?», si chiedono turisti e villeggianti, che in questi giorni si stanno riversando nella marina. A quattro mesi dal terribile crollo degli edifici, situati a più piani, che ha travolto anche quattro esercizi commerciali, la ferita è infatti ancora aperta.
Nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale per limitare i disagi, l’area è ancora transennata e sottoposta a sequestro, disposto dal pm Maria Consolata Moschettini. Da mesi sono all’opera i tecnici incaricati dalla procura, in primis il professor Amedeo Vitone della facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari, con i due periti incaricati dal Comune di Castro, Donato Saracino e il geologo Silvestro Lazzari. «E' un’im - magine desolante - sottolinea Sofia, una anziana turista toscana - ormai a Castro c’è pochissima gente, e non solo durante i giorni infrasettimanali, ma anche la domenica. La marina si prepara ad affrontare i prossimi mesi estivi con la piazzetta del lungomare sfregiata. Non è piacevole ammirare suppellettili appese alle pareti, mobili rimasti in piedi al di là dei muri crollati. E’ veramente un pugno nell’occhio, quando il tutto invece potrebbe essere coperto da un grande telo fotografico che ricordi il salotto di un tempo». «La visione più deprimente - dice un’altra turista - è il fatto che sulla piazzetta siano state lasciate accatastate insegne luminose rotte dei locali commerciali, travi in cemento, impalcature in ferro, sedie e tavolini in un cumulo di macerie».
Alle critiche replica il sindaco, Luigi Carrozzo ribadendo che il Comune intende stringere i tempi per ricostruire gli immobili e la messa in sicurezza. «Fra quattro giorni - spiega il primo cittadino - effettueremo con i tecnici un ulteriore sopralluogo per cercare di arretrare la recinzione metallica e il muro in cemento che delimita l’area del crollo, offrendo più spazio a pedoni e automobilisti. Quanto alla riproduzione di un grande pannello fotografico che copra i vani delle case crollate, per il momento l’idea non è fattibile, in quanto sono ancora in corso le indagini del magistrato. Non appena saranno accertate le cause, si potrà nascondere la “ferita” dietro una gigantografia».
Pubblicato il 01/06/2009