Si indaga sulle cause del crollo
Più cause hanno concorso al crollo avvenuto a Castro in provincia di Lecce, la marina che si affaccia sul mare Adriatico, compresa fra Otranto e Santa Maria di Leuca. E' questo il convincimento dei tecnici intervenuti per capire cosa abbia determinato lo smottamento della collinetta tufacea prossima al porticciolo della località balneare. Il crollo ha interessato quattro abitazioni al primo piano ed altrettanti negozio al piano terra. I locali si trovano nella piazzetta Dante. Con il crollo, che solo per miracolo non ha mietuto vittime, il caratteristico profilo della piazza è purtroppo mutato. Vigili del fuoco e carabinieri sono al lavoro per preparare la relazione da inviare al magistrato di turno, il sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini. Nelle relazione dovrebbe anche comparire la circostanza, ancora tutta da verificare, secondo la quale in uno dei locali distrutti, una creperia, nei giorni scorsi sarebbe stato utilizzato, per lavori di sistemazione, addirittura un martello pneumatico. . La zona del crollo è stata sottoposta a sequestro. Sotto sequestro anche le abitazioni, pericolanti e non, che insistono sul costone interessato dal crollo. Le due strade comprese fra la zona del crollo, sono state chiuse al traffico automobilistico e pedonale. Gli abitanti, i negozianti ed i turisti di Castro, sperano che le case ed i negozi crollati, possano essere ricostruiti prima dell'inizio della stagione estiva. Delle quattro abitazioni crollate, tre sono di proprietà di turisti romani ed una di un commerciante di Castro. Fortunatamente, al momento del crollo, erano tutte disabitate.
Pubblicato il 02/02/2009