Colori e note come armi. Parole come proiettili
4° Giornata dei Giovani per la Pace:
colori e note come armi, parole come proiettili
A Lecce sabato mattina migliaia di giovani e giovanissimi in piazza
hanno urlato per gli ideali di pace, uguaglianza e rispetto
Si è svolta sabato mattina, 30 aprile, nella centralissima piazza Sant’Oronzo di Lecce la 4° Giornata GPace dei Giovani per la Pace. Ha preso il via alle 9 ed è andata avanti fino alle 12.30 quando, purtroppo, si è dovuta forzatamente interrrompere per via della pioggia. Ma nelle 3 ore e mezza d’azione ne hanno fatte, ne hanno dette, ne hanno dipinte e ne hanno 30aprile.jpgsuonate di cose i ragazzi di GPace, studenti dell’Istituto Costa insieme, per questa particolare occasione, a tutti gli alunni della scuola elementare “Cesare Battisti” del capoluogo salentino, a sostegno dei loro ideali e dei loro sogni di pace, uguaglianza e rispetto dei diritti umani.
I colori dei palloncini, degli striscioni, dei poster e delle bombolette spray hanno rappresentato il loro “campo di battaglia”. Come “armi” i ragazzi hanno utilizzato la Musica, quella con la “m” maiuscola in quanto le note dei pezzi reggae, rap e di ogni altro genere esplose dalle casse acustiche non hanno colpito solo i timpani ma hanno anche scavato nelle coscienze di tutti i presenti. Come “proiettili” sono state utilizzate le parole, quelle tante e micidiali parole che, sparate a raffica dagli abilissimi rapper, hanno simbolicamente ucciso e frantumato tutte le sterili basi su cui si fondano le guerre, le discriminazioni e le ingiustizie e hanno mirato per colpire anche quegli uomini che, nascondendosi dietro politiche protettive e difensive, le utilizzano per interessi personali. La parola “pace” è risuonata come una bomba in piazza quando i 500 alunni del “Cesare Battisti” l’hanno ripetuta all’infinto, sia in risposta come urlo alle sollecitazioni del vocalist Manuel Borghetti con le domande: “perché siamo qui?”, “cosa chiediamo agli adulti?”, “in cosa crediamo noi?”, “cosa sogniamo noi?”, sia come accompagnamento vocale alla creazione di una grande bandiera italiana ottenuta sollevando e mostrando in alto centinaia di cartoncini colorati con il tricolore tanto amato, il tutto accompagnanto dalla colonna sonora dell’Inno nazionale di Mameli preceduto e seguito dalle selezioni musicali dei vari dj che si sono alternati alla console.
Tutto questo fino alle 11.45, quando poi è scoppiata l’atomica, ossia il momento in cui sono saliti sul palco gli emblematici Ghetto Eden, la reggae band mista, formata da salentini e senegalesi, nata e cresciuta nella potente scuola dei Sud Sound System. Sono bastate le prime note letteralmente pompate dagli altoparlanti e le prime imprecazioni in dialetto locale sparate a raffica dal cantante Fla Eden G contro tutte le guerre e contro chi ne è artefice per scatenare i cuori, gli animi ed i corpi di tutti i giovani e giovanissimi presenti alla festa. La grande partecipazione collettiva dei ragazzi ha impressionato non poco i commercianti della piazza ed i tanti turisti di passaggio che hanno così potuto assistere e comprendere quanto e come sia possibile trasmettere col sorriso, con la voce e con tutto il corpo i propri ideali ed i propri sogni. Ai quattro angoli della piazza sono stati allestiti i “cubi” di pannelli su cui i 16 writers dell’associazione OfficinaMentis (artisti dello spray) hanno realizzato le loro opere sotto gli occhi curiosi dei presenti, tutte incentrate sui temi della pace, della tolleranza, dell’integrazione e dell’antirazzismo. Il tutto sotto la tacita approvazione di Sant’Oronzo, che dall’alto ha capeggiato ed ha assisitito a questa grande festa dei suoi giovani.
I ragazzi di:
GPace - Giovani per la Pace
Tel. 0832.306014 – Fax: 0832.303935
Il futuro è come te lo sai immaginare, ...e i giovani sanno immaginare un futuro di pace!
Pubblicato il 02/05/2011