Innovativi, sostenibili, green, sono queste le caratteristiche degli occhiali Ferilli Eyewear, il brand di occhiali in fibra di fico d’india creati dal salentino Cristiano Ferilli.
La natura circostante è sempre forma di ispirazione, le radici qualcosa di indissolubile. La storia del giovane designer nasce così, da un’idea che prende vita grazie al paesaggio unico che caratterizza il Salento. Nel 2018 il giovane castrignanese Cristiano, all’epoca 24 enne, lancia la sua prima collezione di occhiali sostenibili, un sogno che si concretizza grazie a un’intuizione: omaggiare il territorio utilizzando il fico d’india e ispirarsi alle albe, ai tramonti o ai fondali marini del basso Salento per il colore delle lenti.
Cristiano Ferilli, classe 1993, nato e cresciuto a Castrignano di Leuca non è nuovo al mondo degli occhiali. Il suo percorso inizia diplomandosi in Ottica all’Istituto secondario di Lecce per poi proseguire a Roma con la laurea in Ortottica ed assistenza oftalmologica all’Università Cattolica. L’approccio tecnico diventa creativo durante il suo percorso universitario, quando Cristiano decide di provare a lanciare una linea tutta sua.
La particolarità? Gli occhiali sono realizzati in Sikalindi ossia la fibra del fico d’india pugliese, una delle piante cactacee più diffuse del nostro territorio a rapida crescita ed “infestante”, in grado di vegetare e riprodursi velocemente tanto da rendere indispensabili continui sfoltimenti. Dalla pianta tagliata e ancora verde viene estratta la fibra che, con le sue venature discontinue e sempre diverse, conferisce un pattern irripetibile alle montature degli occhiali.
Immancabile, poi, il connubio con il legno d’ulivo, utilizzato per le aste.
Ferilli Eyewear riscuote fin da subito un discreto successo. I primi quattro modelli, San Gregorio, Otranto, Porto Miggiano e, chiaramente, Santa Maria di Leuca - prodotti inizialmente in Limited Edition e venduti esclusivamente online - sono subito sold out.
Gli occhiali Ferilli raccontano una storia, ed è forse questa una delle particolarità, oltre alla sostenibilità, che ha attirato l’attenzione dei più: l’occhiale Porto Miggiano, ad esempio, ha un design squadrato, ispirato all’insenatura naturale che un tempo era torretta di avvistamento e che oggi ispira le lenti verdi dégradé degli occhiali, che riprendono il verde dell’acqua trasparente e si tingono di marrone scuro, nella seconda versione, per la sabbia che incornicia il porto.
Il modello Leuca, invece, presenta una montatura over dallo styling retrò, ispirata al grande porto della marina. Le lenti si colorano dei toni del mare, in versione sfumata dal ceruleo all’azzurro, oppure blu marino, scuro come i toni dei fondali.
Il marchio, in pochi mesi di vita, guadagna diversi riconoscimenti, come il premio “migliori occhiali ecosostenibili 2019” a Monaco di Baviera in un’importante fiera di settore, il “Maker of the year” alla Maker faire di Roma e viene selezionato tra i designer più promettenti del momento partecipando all’evento Showcase di Altaroma, settimana della moda romana. Nel frattempo, Cristiano continua gli studi e consegue la laurea magistrale in Scienze riabilitative e Sanitarie, ma continua a lavorare come ottico e ortottista continuando la ricerca, l’ispirazione e la formazione, base dell’apporto multi-disciplinare che dedica al suo brand. A maggio 2020 è prevista l’uscita della seconda collezione che presenterà una linea più sottile e leggera della precedente e sarà presentato anche il secondo modello dedicato a Leuca.
Valentina Russo
ph Alessandro Micoccio - Orazio Colite - Augusto Schimera
Pubblicato il 17/02/2020