Leuca - Babbarabbà ... ed altri ancora

Storia dei paesi salentini attraverso i soprannomi - Patù



 

Leuca - "Babbarabbà" ... ed altri ancora

La storia dei paesi salentini raccontata attraverso "ingiurie" e "soprannomi"



Patù
«Musci»

 

 

 

Gli abitanti di Patù sono soprannominati «musci» (gatti) per dire di gente furba che non si perde mai d'animo, come i gatti appunto. L'epiteto ha avuto origine da un aneddoto che, pur essendo frutto della fantasia popolare, contiene alcuni elementi reali.
Patù, sorta sulle rovine dell'antica Veretum importantissimo centro messapico e città romana distrutta dai Saraceni nel X secolo dopo Cristo, in età moderna è sempre stato un paese molto piccolo. Attualmente, tra tutti i comuni della provincia di Lecce, è quello che conta meno abitanti, all’incirca 1.700 (secondo il censimento degli  anni ’90); questa condizione ha creato una specie di complesso di inferiorità, che spesso ha portato gli abitanti a sconfinare nel grottesco, come appunto fa capire l'aneddoto.
Si racconta, dunque, che a Patù giunse la notizia che un alto funzionario sarebbe arrivato per compiere un'istruttoria: al piccolo paese, sarebbero stati concessi ampi benefici solo se il numero degli abitanti si fosse rivelato consistente. Un'opportunità fortunata, quindi, difficile da ripetersi.
Parve perciò necessario, affinché si ottenesse il maggior utile possibile, escogitare un modo per far credere all'importante ospite che gli abitanti di Patù erano di numero assai maggiore del reale. Per mettere in atto il disegno fu chiesto l'aiuto del parroco. Proprio in quei giorni, infatti, si doveva svolgere la solenne processione in onore del santo patrono alla quale per tradizione partecipava tutta la popolazione. Ma almeno per quell'anno i fedeli dovevano raddoppiare, triplicare, diventare insom¬ma una moltitudine, come se Patù fosse un grande e popoloso centro, altrimenti niente benefici.
A qualcuno venne perciò in mente una strabiliante idea: sullo stendardo religioso che apriva la processione, fu collocato un gatto, alla cui coda era stato legato un filo di spago tenuto in mano dal parroco. Mentre la processione procedeva per le vie del paese, il sacerdote tirava la cordicella, e il gatto per il dolore miagolava in continuazione, facendo un rumore simile al vocìo di mille e più persone.
II racconto termina qui. Non dice se il piano riuscì, certo è comunque che l'immagine del gatto fu posta nello stemma civico di Patù. Dall'episodio farsesco e geniale nello stesso tempo, nacque l'epiteto «musci» appioppato a tutti gli abitanti
Se questa è l'origine del soprannome, il nome del paese invece fa riferimento al dolore per la distruzione di Veretum, una delle più belle e più ricche città del Salento in epoca messapica prima e romana poi, avvenuta a causa delle incursioni saracene. Il termine Patù infatti deriva dal greco «pathos» (dolore, sofferenza) e perciò il significato è «paese sorto dopo il martirio di Veretum».


Alcuni soprannomi individuali


Bbinchlaparìti (sazia muri; di intonacatore o di chi faceva del bene solo... ai muri), Cantantóni (cantastorie; racconta trottole), Carminùzzi (figli di un certo Carmine), Cócculu (di uno che borbottava sempre; da «cocculu», il rumore della pentola quando bolle), Concettéddhi (figli di Concetta), Grandi (si diceva di una famiglia di superbi), Musulìnu (si diceva di uno che era stato in Aspromonte e raccontava di aver conosciuto il brigante Musolino), Nzlddréca (pioviggina), Pascipécura (allevatore di pecore), Pèdi-pèdi (piedi-piedi; si diceva di uno che continuamente camminava), Pisca (pesca¬tore), Pizzuniuru (pizzo nero), Prapósti (il finanziere di un tempo), Precamùerti (becchino), Pùca (gazza ladra), Purcinella (pagliaccio, si diceva di uno che non manteneva mai la parola), Santudàna (abitante di San Dana, frazione di Gagliano, trasferitosi a Patù), Santutórni («Santo tornio», così esclamava), Scialata (coltivatore di insalta), Sécuta-surgi (insegue i topi), Strittu-te-cùlu (dal sedere stretto, tìrchio), Terratérra (di umile condizioni), Urpe-mascùlu (volpe maschio), Vinnipóspiri (venditore di fiammiferi). Ed ancora: Canini, Fragioli, Mpàrdi, Rastùddhi, Venticinque, Vitrotti.

 

 

 

 


Pubblicato il 14/04/2011


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