Pronto il ricorso in Appello
LEUCA - IL GIUDICE MONOCRATICO DÀ RAGIONE AL SOCIO PRIVATO DELLA SOCIETÀ CHE GESTISCE L’APPRODO TURISTICO
Porto, maxi-stangata sul Comune dovrà risarcire quasi 3 milioni
Il sindaco Ferraro non ci sta: «Presenteremo ricorso in Appello»
Leuca - Il Comune viene condannato a risarcire due milioni e 700mila euro alla Porto turistico ed è pronto a ricorrere in Appello. Il giudice monocratico Alida Accogli, del tribunale di Tricase, ha condannato l’ente a versare nelle casse della società, che fa capo alla Igeco di Tommaso Ricchiuto e che gestisce l’area portuale, un maxirisarcimento per i mancati guadagni risalenti al 2000. La società venne costituita il 10 settembre 1999 ma dopo due anni il Comune, rappresentato dal legale Salvatore De Vitis, citò in giudizio la Porto turistico chiedendo l’annullamento del bilancio societario del 2000, ritenendo violati i principi di chiarezza e verità. In pratica venivano lamentate discrepanze tra le risultanze contabili comunali e quanto indicato dalla società mista, oltre a calcoli errati dei canoni di ormeggio. La società, difesa dall’avvocato Antonio Palma, da parte sua aveva imputato al Comune un atteggiamento ostativo, concretizzatosi con il rilascio di concessioni nel porto ad altre imprese, limitandone l’attività e ritardando la convocazione della conferenza di servizi per ottenere la concessione cinquantennale (due anni fa il rilascio della concessione da parte della Regione scatenò vivaci polemiche tra vecchi e nuovi concessionari che sfociarono in una vera e propria «battaglia» sulle banchine). Tutto questo, secondo la Porto turistico, fece perdere il treno dei finanziamento pubblici, pari a 3 miliardi e 864 milioni di vecchie lire stanziati dalla Regione, necessari per la realizzazione dell’infrastruttura destinata al turismo. Ma non solo. Secondo la società gestita dall’amministratore Flavio Deveglia, sarebbero venuti meno anche alcuni incassi. Il giudice ha quindi accolto la tesi del socio privato condannando il Comune a risarcire 2 milioni 669mila euro, cui si aggiungono 31mila euro di spese legali. Il Comune però preannuncia battaglia. «Appena la sentenza ci sarà comunicata ufficialmente – dice il sindaco Antonio Ferraro – ci consulteremo coi nostri legali per presentare ricorso in Appello. Valuteremo ogni aspetto con l’ottica di garantire al Comune il minor dispendio di risorse possibile».
mauro ciardo
Pubblicato il 29/04/2010