Sempre più pellegrini e visitatori del Santuario attratti dalla sacra immagine
La nostra cara immagine della Madonna di Leuca
Santa Maria di Leuca - Il pellegrino che con tanta devozione entra nel Santuario della Madonna “de Finibus Terrae”, viene attratto da una statua collocata in una nicchia che si incontra entrando dal portone destro o da un quadro ben sistemato sull’altare maggiore per chi entra dalla porta centrale.
Il quadro originale, molto probabilmente fu eseguito nel 1510 dal pittore Palma Giacomo senior,discepolo del celebre Tiziano e fu distrutto nel 1537. Successivamente il nipote Palma Giacomo junior rifece l’opera dello zio ma anche questo quadro fu parzialmente bruciato in seguito alla distruzione del Santuario ad opera dei pirati nel 1624.
Oggi ammiriamo solo la parte centrale, risparmiata dall’incendio, che si venera sull’altare maggiore del Tempio e rappresenta il volto bruno della Madonna atteggiato, come scrive Mons. Ruotolo, a “mestizia materna ed affettuosa verso l’umanità dolorante” e il Bambino Gesù che “Lei stringe con una mano al petto, mentre con l’altra sostiene un piedino”.
La tela non può essere giudicata, scrivono gli storici, se non se ne completa la visione con la parte distrutta dall’incendio.
Il nostro approccio non vuole essere uno studio critico sulla tela, su l’Autore e sugli eventi storici legati alle varie distruzioni subite dal tempio mariano, ma semplicemente evidenziare quanta devozione il quadro della Madonna di Leuca ha suscitato negli ambienti dove è stata venerata e quanto spirito di fede continua a far vivere nei fedeli dove tuttora è onorata e festeggiata.
In una recente pubblicazione abbiamo fatto notare in quali località della provincia di Lecce la devozione della Madonna di Leuca ha avuto una sua specifica presenza e diffusione mediante cappelle a Lei dedicate: Lecce, Leverano, Nardò, Maglie, Calimera, Soleto, Maglie, Taurisano, Barbarano. Oggi solo in alcuni paesi: Taurisano, Soleto, Barbarano si conserva lo spirito devozionale mediante attività liturgiche di particolare interesse.
Ci sono comunque molte Parrocchie dove i fedeli esprimono la loro fede mariana mediante momenti di preghiere verso il quadro della Madonna di Leuca collocato sugli altari laterali della Chiesa.
Dobbiamo ricordare che la devozione verso la Madonna “de Finibus Terrae” non è stata solo un appannaggio di cappelle costruite nei paesi o di altari collocati nelle chiese parrocchiali ma ha avuto anche espressioni di fede in ambienti familiari e religiosi sempre attraverso immagini fatte eseguire da pittori.
Ne ricordiamo alcuni esemplari: la stampa settecentesca di Maria SS.ma di Leuca della collezione di Feliciano Argentina, collocata nella casa di famiglia a Francavilla Fontana e l’altra, una tela molto rara, un tempo collocata nel Monastero delle Clarisse a Galatina.
Nella stampa settecentesca, sotto l’effigie della Madonna è scritto che l’immagine delineata da S.Luca è stata incoronata dal Padre Vincenzo d’Aragona dell’Ordine dei Predicatori nel 1722, essendo Vescovo di Alessano e Leuca Mons. Giovanni Giannelli.
Sulla tela che attualmente si trova in una casa privata, a Galatina, viene raffigurata una bella immagine della Madonna di Leuca con una schiera di monache clarisse collocate ai piedi dell’immagine.
Da questa schiera si notano due figure interessanti: un’adolescente, forse una futura monaca e la Madre Abbadessa Suor Benedetta Mongiò. La tela è del 1665.
Nella parte inferiore della tela si legge: “Tempore quo Soror Benedicta Mongiò
Supremi offici dignitate fungebatur”. A.D. 1665.
L’autore ha voluto immortalare la figura della Madre Abbadessa evidenziando la sua posizione all’interno della sua comunità. Un noto Autore del ’600 scrive di Lei
“Suor Benedetta Mongiò fu di grande orazione. Stava molte hore colle braccia aperte. Ebbe una piaga nel costato di grandissimo odore, che anche doppo morta scorreva sangue”.
Anche in questi quadri ammiriamo la mano della Madonna che sorregge il piedino del Bambino e la manina di Gesù rivolta verso il Padre.
P.Corrado Morciano
Pubblicato il 22/05/2011