Uniti Per Leuca - SAGGIO SULLA DECADENZA

SAGGIO SULLA DECADENZA
 
fonte -  Uniti Per Leuca
www.leuca.org
 
La storia dell’umanità ci insegna come tutte le grandi civiltà del passato, dopo aver avuto un periodo anche molto lungo di splendore, hanno poi iniziato una lenta ma inesorabile fase di decadenza, culminata con la loro scomparsa totale o parziale. E’ successo con la civiltà greca , con l’impero persiano, con gli etruschi,con l’impero romano. L’elenco potrebbe essere ancora molto lungo, ma ci sarebbe il rischio di tediare il lettore.
 
Ma che ci “azzecca” questa introduzione con la piccola realtà locale del nostro Capo di Leuca? Beh! Sicuramente la similitudine più evidente è la continua e inesorabile decadenza che è sotto gli occhi di tutti e ne sono testimonianza a vario livello tutte le situazioni di degrado cui assistiamo ormai da anni.
 
Degrado del patrimonio architettonico, paesaggistico, ambientale e, ci aggiungerei, anche degrado sociale, perché questo senso di decadenza latente sembra coinvolgere anche buona parte della popolazione. Non è raro riscontrare in larghe fasce della cittadinanza, un senso ormai consolidato di impotenza e di consapevole rassegnazione, motivato da una analisi del tutto condivisibile sul cattivo operato delle varie amministrazioni che si sono succedute negli ultimi decenni alla guida del  Comune.
 
La cosa più grave, però, è che questa fase di decadenza non si è palesata dopo un periodo di splendore e benessere diffuso, ma è solo la punta dell’iceberg di una profonda e prolungata depressione. In parole povere, dopo che si è toccato il fondo negli ultimi anni,adesso anziché risalire, abbiamo cominciato a scavare, forse perché siamo curiosi di vedere fin dove può arrivare il peggio, o per una malcelata voglia  di  masochismo diffuso.
 
E cosa c’è di meglio di una talpa, anche se meccanica, a rappresentare l’emblema di un paese che si sta abituando purtroppo ad andare sempre più in basso?
 
Anche quello che è successo lunedì scorso sul lungomare di Leuca è sintomatico di questa situazione: in questo paese vi è soltanto la possibilità di “andare giù” e non solo in senso figurato, questa volta  senza danni alle persone.
 
Bisogna sottolineare in verità che si stanno cominciando a vedere segnali che indicano una prima ma decisa inversione di tendenza. Sto parlando naturalmente dell’associazione “Uniti per Leuca” o dei comitati spontanei nati per la raccolta firme allo scopo di manifestare il disappunto su alcuni progetti che definire cervellotici è poco. Sono segnali che la popolazione sta cercando di inviare, anche con discreta frequenza, nei luoghi dove nascono e prendono forma le decisione che poi ci vedranno coinvolti. Fino ad ora si è trattato quasi esclusivamente di un coinvolgimento passivo, oserei dire quasi di parte lesa, visto che il più delle volte gli interventi eseguiti si sono rivelati forieri di nuove problematiche.
 
Possono bastare questi primi focolai di aggregazione a determinare un cambiamento di verso, almeno nella sensibilità, di certa parte della popolazione? Sicuramente l’inversione da fare è difficile, visto che bisogna cambiare la rotta di 180 gradi su un percorso ricco di ostacoli e trabocchetti dove un passo falso può pregiudicare quanto di buono è già stato fatto.
 
Bisogna provare con ogni mezzo lecito a crescere piuttosto che a decadere, ad ascendere piuttosto che a discendere, non soltanto per un mero interesse campanilistico di frazione, ma sicuramente per un beneficio più ampio di cui potrebbe godere l’intero territorio comunale.
 
Leuca ha rappresentato e dovrebbe rappresentare sempre il volano indiscusso dell’economia del nostro territorio per una serie di motivi ormai arcinoti a tutti. Fino ad ora però si è trattato di una economia locale troppo debole per confrontarsi con realtà limitrofe che hanno saputo cavalcare l’onda giusta in questi ultimi anni, consolidando la loro leadership nel panorama turistico salentino.
 
 

Pubblicato il 16/02/2016


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