Leuca, S. Maria di Leuca, Marina di Leuca un trinomio alla ricerca di una soluzione.
L'uso indiscriminato dei tre nomi se da una parte esprime la ricchezza, l facilità , la bellezza, l'attaccamento con cui si pronunziano da molte persone, dall'altra genera una tale confusione per cui si rende indispensabile chiarire il pluralismo nominale per giungere a scoprire il vero volto, la precisa identità della cittadina del Capo. Purtroppo constatiamo che nell'uso dei nomi c'è un'interscambiabilità che appare evidente in molte situazioni. Gli atti giuridici, i recapiti postali e le insegne turistiche sono alcune prove evidenti. La RAI TV nel dare il bollettino metereologico dice S. Maria di Leuca ; alcuni giornali scrivono invece Leuca nel comunicare la stessa notizia. La segnaletica reclamizza più S. Maria di Leuca; per leggere la prima volta la segnaletica Marina di Leuca bisogna arrivare a Castrignano del Capo e al Santuario.
Le carte geografiche segnano "Leuca" pe indicare la cittadina posta all'estremo lembo d'Italia e S. Maria di Leuca per indicare il Santuario e il "Capo" i commercianti gradiscono più S Maria di Leuca, basta osservare le cartoline e i souvenirs. Gli stessi cittadini del Capo dicono di essere di S. Maria di Leuca per indicare un luogo molto conosciuto. Nell'elenco telefonico, poi, c'è un ulteriore conferma dell'uso indiscriminato dei tre nomi.
È chiaro che tutto questo per un turista può generare confusione e talora smarrimento. Chiedere per S. Maria di Leuca per alcuni significa andare nella Marina, per altri al Santuario. Andare a Leuca per molti vuol dire recarsi al Santuario per altri scendere alla Marina.
Il nome "Marina di Leuca" sembra che sia entrato nell'uso comune non solo dai Leuchesi ma anche da parte dei salentini.
È difficile sentire "Mi reco a Marina di Leuca": Eppure negli atti ufficiali figura il nome meno usato: MARINA DI LEUCA .
Il timbro postale ha questo termine, l'elenco telefonico anche, i vari certificati parrocchiali pure. Quando noi di Leuca, dobbiamo esibire certificati ufficiali, addirittura ci sembra di perdere la nostra identità , infatti siamo privati della paternità di uno dei tre nomi per dichiarare di essere di " Castrignano del Capo ": confusione, anacronismo, assurdità .
Al di là dell'assurda situazione che certamente il comune senso dei cittadini e gli eventi storici faranno mutare per l'affermazione dell'autonomia e quindi anche di un'identità nominale più rispondente, è bene chiarire ai turisti come mai c'è questo interscambio di nomi.
LEUCA
Questo è il vero nome originario della località dell'estremo Salento. La sua origine storica non trova una collocazione precisa. Sulla base di elementi molto antichi, manufatti neolitici come ossa lavorate, cuspidi di selce e ceramiche varie affiorate nelle grotte della costa si può supporre, nella nostra zona, la presenza dell'uomo primitivo.
Quanto al nome, alcuni storici: Tolomeo, Sallustio, chiamarono la località Promontorio Japigio . La parola Leuca la troviamo in Orazio e Strabone che riferendosi a Leuca scrive: "... in quel luogo vi è un tempio ricchissimo e Leuca città , non grande".
Circa il significato non tutti concordano. Il Galateo scrive: "Nel Promontorio Japigio vi è una piccola cittadina che si chiama Leuca: chiamata così io penso, dalla bianchezza dei suoi nudi scogli".
Per noi Leuca dal greco Leucos, vuol dire la "Bianca" proprio per il biancore che gli scogli acquistano quando si infrange l'onda del mare.
Il termine Leuca dai primi secoli della sua fondazione fino al secolo scorso è stato quello ufficiale per indicare non solo l'antica e gloriosa città collocata accanto al Santuario ma tutto l'arco geografico che va dal Promontorio Japigio fino alla Ristola
L'Arditi infatti nella sua celebre pubblicazione la "Leuca Salentina" nel descrivere il capitolo "Leuca quale è" presenta tutta la zona dal Santuario alla Ristola. Così pure autori molto anteriori all'Arditi quali il Pirreca ed il Tasselli (1693).
Il nome LEUCA ha avuto, quindi, un suo preciso volto antico e glorioso segnato da vicende storiche che l'hanno quasi completamente distrutto.
S. MARIA DI LEUCA
Tale denominazione è legata chiaramente al Santuario della Madonna di Leuca . Sorto sulle vestigia del Tempio di Minerva, il Santuario ha subito vicende legate alle varie distruzioni, saccheggi effettuati dai corsari, saraceni, in epoche storiche successive, sulla città di Leuca.
Inizialmente la popolazione ha voluto indicare il Santuario col termine si S. Maria de Finibus Terrae o "S. Maria de fine mundi" per significare che il mondo potente dei Romani finiva a Leuca e che dall'altra sponda iniziava la terra straniera. In seguito si è avuto la denominazione di S. Maria di Leuca che è stata costantemente usata negli atti ufficiali e dagli stessi storici.
Anastasio Bibliotecario parla del culto della Vergine nella Chiesa di S. Maria di Leuca eretta dai discepoli di Pietro presso i Salentini. L'Ughelli nel descrivere l'Episcopato di Leuca accenna che a Leuca "vi è in'insigne e antica chiesa di S. Maria di Leuca".
Gli stessi Pontefici nelle "Bolle" e nei "Brevi" scrivono S. Maria di Leuca per indicare il Santuario.
Comunque rimane anche il termine "De Finibus Terrae". S. Maria di Leuca, quindi, presenta un suo preciso volto: il volto spirituale, religioso, cristiano. L'opera evangelizzatrice iniziata dai discepoli di Pietro e continuata attraverso l'azione pastorale dei Vescovi che hanno scelto il Santuario quale sede Vescovile, oggi rivive più che mai attraverso il continuo via vai dei pellegrini di ogni parte d'Italia che vedono nel Santuario una tappa obbligatoria per ricevere il perdono cristiano.
Storicamente quindi il Santuario della Madonna prende la denominazione "di Leuca" perchè collocata in questa città . Nel corso dei secoli poi il Santuario di S. Maria di Leuca non solo è stato il faro di fede cristiana, ma ha acquistato una così eccezionale importanza che distrutta la città di Leuca, è rimasto scolpito nello stesso Santuario il nome, la forza e soprattutto la continuità storica dell'antica città .
Data inoltre la singola posizione geografica del Santuario è stato facile denominare il promontorio: Capo "S. Maria di Leuca" come riferimento obbligatorio del traffcico aereo e marittimo.
Difatti: Faro di S. Maria di Leuca , Stazione metereologica di S. Maria di Leuca , ecc. sono ormai punti chiave di riferimento che hanno assunto tale denominazione appunto dal Santuario di S. Maria di Leuca.
MARINA DI LEUCA
Molte città distanti dal mare hanno la loro "marina", una spiaggia come luogo per assaporare e godere i conforti che il mare offre. Sarà lo stesso per la denominazione della nostra cittadina: "Marina di Leuca"? Quando l'Arditi ha voluto descrivere il nascere della nuova città non pensava certamente di sentire un altro nome: Marina di Leuca , per lui era troppo chiaro che il volto moderno della città dovesse avere lo stesso nome di Leuca , così infatti scrive quando delinea l'ampiezza della località : " Il seno centrale ossia "il porto interior" si apre verso mezzogiorno ed è inciso per lungo da tre burroni incassati fra nude rocce e col fondo sabioso. Quuivi si distende la nuova città , evocata dal genio fatidico di un archeologo e dalla ferrea volontà di un ingegnere. La fenice della vecchia leggenda è risorta dalle sue ceneri ".
Non conosciamo le ragioni precise per cui questa località sia stata denominata Marina. Constatiamo che "Marina di Leuca" la si incontra tra gli atti ufficiali, nelle registrazioni, nei documenti parrocchiali, nelle deliberazioni comunali solo da quando la località è stata costituita come frazione del Comune di Castrignano del Capo.
Nonostante fosse questo il nome ufficiale della località tuttavia riscontriamo nell'opinione pubblica, nella stampa e nel turismo il nome di S. Maria di Leuca o semplicemente Leuca.
Dobbiamo considerare il fenomeno come una forma di rifiuto inconscio? Può darsi. Comunque stando alle parole dell'Arditi dovremmo supporre che la "Marina di Leuca" è la reincarnazione dell'antica città di Leuca che vede in questa graziosa fanciulla il prolungarsi di una vita mai spenta, di una storia sempre più ricca e di una civiltà piena di gloria.
La Marina di Leuca, quindi, come appare oggi non è una nuova città ma è la stessa Leuca dei primi abitatori delle Grotte, la Leuca messapica e greca che ha visto lottare i suoi cittadini sul colle Japigio e che gloriosamente ha dovuto soccombere alle invasioni dei saraceni, turchi e corsari vri, la Leuca cristiana che nel Santuario della Madonna ha visto l'unità dei fedeli e dei suoi abitanti e soprattutto dei tanti eremiti sparsi nelle "laure" e nelle "grotte".
Leuca, S. Maria di Leuca e Marina di Leuca offroono indubbiamente spunti per un ricerca storica al di là di una facile retorica dovrebbe evidenziare una ricchezza di contenuti. Si può dire che i tre nomi dai volti singolari evidenziano l'esistenza di un'antica storia locale segnata da una processo unitario continuato nel corso dei secoli.
È indiscutibile, però, che oggi la denominazione più diffusa, più usata e più accettata è " Santa Maria di Leuca ".
A questo punto potrebbe sorgere il problema della identità della cittadina: si dovrebbe chiamare S. Maria di Leuca? Forse si eviterebbero tante confuse assurdità non solo a livello turistico ma anche a livello storico.
Può darsi che in un prossimo futuro, con l'avvento dell'autonomia locale il problema si ponga anche in termini di scelta definitiva del nome più vero, più autentico, più storico.
A. C. Morciano