Lecce30? Possibile anche per il sindaco
Le associazioni: “Si pronunci il Consiglio comunale, poi sì al tavolo tecnico”
“Chi è che non vuole la sicurezza stradale? Nessuna persona potrebbe essere contraria. L’ha fatto Olbia, vuol dire che lo possiamo fare anche noi. E sono cose su cui in gran parte stiamo già lavorando”. Lecce30 per il sindaco Adriana Poli Bortone non è un tabù, anzi. Partecipando all’incontro pubblico promosso da LeccePedala con le 40 associazioni e realtà sociali che hanno promosso la petizione popolare su Lecce30, il sindaco si è espresso puntualmente sulle richieste contenute nella petizione, dopo aver ascoltato con interesse l’intervento video di Settimo Nizzi, primo cittadino di Olbia, primo Comune d’Italia a diventare città 30 nel 2021. Il confronto si è svolto venerdì scorso nella cornice della sala del Chiostro della Biblioteca Bernardini (ex Convitto Palmieri) a Lecce, in collaborazione con il Polo Biblio-museale di Lecce, alla presenza dell’assessore al traffico Giancarlo Capoccia, del presidente della commissione consiliare Traffico Luigi Quarta Colosso e di alcuni consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione.
L’incontro è stato aperto da un contributo video del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, che ha sottolineato i vantaggi della città 30, adottata fin dal 2021. “Lecce e Olbia sono città molto simili. A distanza di quattro anni dalla città 30 la città è felice. Mentre i primi giorni la gente pensava che fosse un dispositivo per fare cassa, ci siamo accorti che gli stessi cittadini ci chiamavano per esigere il rispetto della velocità ”. Molto articolata, invece, la relazione di Matteo Dondé, architetto urbanista, uno dei più competenti teorici della città 30 in Italia, sul tema “Lecce 30, la città delle persone”, il cui intervento è stato molto apprezzato.
“Doveroso istituire il limite di velocità 30 davanti alle scuole? Lo faremo”, ha detto riferendosi alla richiesta di realizzazione delle strade scolastiche. Più articolata la riflessione sulla richiesta di “estendere il limite di velocità di 30 km/h a tutte le strade locali urbane e di quartiere possibili secondo le norme e le direttive in essere”, elemento centrale della petizione: “Dire tutte le strade possibili può significare qualsiasi cosa…”. E all’osservazione che quella parola è riferita alla più recente direttiva del ministero dei Trasporti sulle città 30, il sindaco ha prospettato la possibilità di far venire a Lecce il direttore generale del Ministero per accompagnare queste scelte e aprire un tavolo tecnico con le associazioni. Porte aperte sul potenziamento del trasporto pubblico locale (“si è perso tempo dall’arrivo del filobus, se non lo avessero demonizzato, si sarebbe usato di più”) mentre per quanto riguarda le necessarie campagne di comunicazione il sindaco ha sottolineato la scarsità di fondi prospettando un impegno della Regione Puglia, magari con una legge specifica per sostenere iniziative come questa. Ha chiesto poi chiarimenti sulla relazione del progetto di città 30 con gli strumenti urbanistici e ha concluso invitando gli attivisti a proporre una mappa delle strade da trasformare in zone 30, perché sia valutata dai tecnici dell’assessorato.
Da parte sua, Roberto Guido, che ha condotto l’incontro a nome di LeccePedala, ha sottolineato l’importanza di un intervento organico, sia pure a piccoli passi: “Come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte, Lecce30 non è solo un limite di velocità , ma soprattutto una visione diversa dello spazio urbano che non sia più autocentrico: si tratta di ridisegnare le strade e le piazze riducendo lo spazio per le auto mettendo in sicurezza i cittadini più vulnerabili, a iniziare da anziani, bambini e diversamente abili. Dando loro la possibilità di scegliere la mobilità attiva, si renderebbe più agevole la mobilità per chi ha necessità o sceglie di andare in auto”.
“Accettiamo la sfida del sindaco, siamo pronti a partecipare a un tavolo tecnico con le nostre proposte e aspettiamo che si metta a punto un cronoprogramma se davvero si vuole attuare Lecce30”, ha detto Adriana De Carlo, portavoce di LeccePedala e presidente di Fiab Lecce Cicloamici, “Ora ci aspettiamo che, come abbiamo chiesto con la petizione, il Consiglio comunale si pronunci chiaramente”. “Spesso”, ha aggiunto, “con troppa facilità si mettono sotto processo cordoli e piste ciclabili, dimenticando che in questa città è ormai considerato normale parcheggiare in doppia fila, sugli attraversamenti pedonali e in curva, come per fare un solo esempio puntualmente avviene nel breve tratto di viale Marconi dove solitamente non ci sono meno di 18 auto fuori posto. Come associazioni, siamo pronti a fare la nostra parte ma non ci possiamo trovare davanti al fatto compiuto, apprendendo solo dalla stampa provvedimenti sulla mobilità . Per questo rinnoviamo la richiesta di un coinvolgimento prima che siano adottate le decisioni”.
Favorevole al progetto anche Piergiorgio Provenzano, Garante dei diritti delle persone con disabilità , che impossibilitato a prendere parte all’incontro, ha inviato un suo messaggio: “L'utenza fragile che rappresento è maggiormente esposta ai rischi della circolazione, in quanto i suoi movimenti, i suoi spostamenti sono più lenti e meno agevoli; la scelta di ridurre la velocità dei veicoli va, pertanto, nel senso di una sua maggiore sicurezza. Auspico che su questo tema si apra un confronto con l'Amministrazione che porti a scelte condivise in ordine a modalità e tempi di attuazione del progetto".
Nel corso dell’incontro hanno dato il loro contributo dal mondo delle associazioni: Massimo Di Giulio per Fiab Lecce Cicloamici; Federica Lupo per Sale della Terra; Tiziana Montinari per Rete Vivinstrada; Gabriele Spinelli per Udu; Marina Leuzzi, per Suhd; Andrea Alba per Cpk Lecce; Ernesto Fumarola e Cristiano Levantaci per Ciclofficina Onza Onza; Giulia Tenuzzo per Salento Bici Tour; Rino Carluccio per Città Fertile; Aurelia Cipollini per Fucina Salentina,​​Giovanni Seclì per Forum Ambiente e Salute.
Tra i consiglieri di opposizione presenti, è intervenuto Marco De Matteis, che ha confermato il suo aperto favore all’iniziativa, sottolineando l’importanza di trasformare l’ambiente urbano perchè sia sempre più sicuro e accogliente per le persone, tutelando le esigenze dei cittadini più vulnerabili.
Pubblicato il 09/12/2024